La fotografia è un segreto che parla di un segreto. Più essa racconta, meno è possibile conoscere.

sabato 24 novembre 2007

...e la lotta continua.

ieri.......










come oggi.....













gli studenti francesi scendono in piazza contro le scelte sbagliate del loro governo....
Bloccano l'entrata all'università, si scontrano con la polizia..

Anche loro come i sessantottini uniti e forti contro il potere.
Le analogie però finiscono quì. Se nel '68 si manifestava per il desiderio di prendere in mano la proria vita, di vedere aperte le porte che la società e la morale tenevano chiuse; oggi non si deve combattere contro limiti morali o una società conservatrice ma contro la precarietà e la disoccupazione di massa. I giovani di oggi, a detta di Cohn-Bendit - hanno una vita molto più difficile, molto più dura rispetto ai giovani del Sessantotto.

"Gli studenti rivendicano l'abolizione della legge Pécresse, riguardante le Libertà e Responsabilità delle Università (Lru).
Con la legge approvata l'11 agosto si assisterà ad una progressiva ed inevitabile privatizzazione delle università che diverrebbero prorietà delle multinazionali; alla consacrazione di università-imprese sempre più regolate dalle leggi del mercato capitalistico, all'aumento delle tasse d'iscrizione. Preclude il basilare diritto allo studio per tutti, trasforma sempre più l'istruzione in un’istituzione elitaria e soprattutto in un'appendice del mercato dal quale i privati possano attingere a piene mani per accrescere le proprie rendite ed i propri profitti.
Da un paio di settimane gli studenti universitari francesi si stanno mobilitando in modo continuo, radicale e duraturo per l'abolizione di questa legge. Le mobilitazioni in tutta la Francia si stanno traducendo in numerose assemblee studentesche dove si è spesso deciso per l'occupazione degli atenei; così è accaduto alla Sorbona (Paris IV), alle università di Tolosa, Rennes, Lille, Tours, Rouen, Caen, Strasburgo, Lione, Nancy, Perpignan, Nantes, eccetera.
Ovviamente la borghesia ha dimostrato anche in questo frangente un suo tratto caratteristico e distintivo, quello cioè della repressione di massa nei confronti di chiunque esprima un dissenso rispetto all'ordine di cose unilateralmente imposto. L'intervento della polizia è stato infatti una costante in questo inizio di mobilitazione e dimostra la giustezza delle tesi da parte di chi non riconosce nello stato borghese neanche uno spiraglio di concertazione con delle istituzioni che in materia d'istruzione, politiche sociali (espulsioni di massa dalla Francia anche da parte di gente che lì vive da venti anni), politiche economiche hanno dimostrato la loro chiara e netta natura di classe. La risposta del movimento studentesco francese è improntata all’unificazione delle proprie rivendicazioni con quelle dei lavoratori dei trasporti in piazza anch’essi contro la riforma delle pensioni voluta da Sarkozy. È questo quello che sta accadendo in questi giorni, con gli studenti al fianco dei lavoratori dei trasporti in lotta contro la riforma delle pensioni. Soltanto questo connubio può permettere di raggiungere la giusta forza e coesione al movimento, garantendo un supporto di massa che solo la classe lavoratrice, nel suo complesso, può offrire. L’intera nazione è stata letteralmente messa di fronte alla dirompenza della classe lavoratrice e degli studenti, assistendo non solo all’occupazione di numerosi atenei, all’unificazione delle lotte, ma anche ad uno sciopero nel campo dei trasporti che ha letteralmente paralizzato la Francia. Si ha così la dimostrazione del fatto che, se guidata da organizzazioni non asservite alle logiche delle classi dominanti, i lavoratori odierni e quelli futuri (cioè gli studenti) possono raggiungere quella radicalità necessaria per rivendicare i diritti che questa società non riconosce loro." da www.collettivofuorilogo.noblogs







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